SENATO ACCADEMICO 19.3.2001
COMUNICAZIONI DEL RETTORE
Il
Rettore ricorda che nella precedente seduta del 13/3/2001 il Senato ha
deliberato l’istituzione dei nuovi corsi di studio.
Successivamente il Comitato di Coordinamento Regionale si è
espresso favorevolmente al riguardo. In quella sede, a seguito di notizie
assunte informalmente dal MURST, è emerso l’orientamento di procedere anche
all’istituzione di Corsi di laurea specialistica.
Pertanto
si invitano i Presidi ad attivare le Facoltà perchè
procedano nella formulazione delle proposte di istituzione dei Corsi di laurea
specialistica in tempo utile per consentire al Comitato Regionale di
Coordinamento di esaminare, previa verifica della veridicità delle informazioni
assunte, le proposte di istituzione entro il mese di aprile.
Il
Rettore, altresì, ricorda la necessità di affrontare con la dovuta attenzione
il problema dell’attivazione dei nuovi corsi in relazione
alle risorse necessarie. Occorre avviare un serio confronto con gli enti
locali territoriali ed altri enti che a vario titolo si rendessero
disponibili a sostenere i nuovi corsi con particolare riferimento a quelli da
attivare in sede decentrata.
Il
Rettore, infine, comunica che il Manifesto degli Studi dovrà essere approvato
tra la fine di giugno ed i primi di luglio.
Il
Preside Recca, in relazione
alla notizia riportata dal Magnifico Rettore sulla necessità espressa
dal Comitato Regionale di Coordinamento di procedere immediatamente
all'approvazione delle istituzioni delle lauree specialistiche, esprime le
proprie perplessità perché questo adempimento non è previsto dalla legge.
Chiede
al Magnifico Rettore di volere approfondire tale argomento perché le Facoltà,
al momento, sono impegnatissime nella preparazione
dei manifesti.
6) Attivazione Corsi di studio triennio
2001-2003.
Delibera n. 154 - 2000-2001
Il
Rettore ricorda che, nella precedente seduta del 13 marzo 2001, il Senato ha
approvato l’istituzione dei nuovi corsi di laurea, in attuazione della riforma
sull’autonomia didattica. Adesso le Facoltà sono chiamate a deliberare le
proposte di attivazione dei nuovi corsi. Come già
accennato nel corso delle comunicazioni, questa problematica merita la massima
attenzione e necessita degli opportuni approfondimenti
in dipendenza delle implicazioni di carattere finanziario ed organizzativo che
ne derivano. Occorre verificare e valutare le risorse disponibili e adottare
tutti gli accorgimenti possibili per evitare sovrapposizioni nell’offerta
formativa complessiva dell’Ateneo che deve essere competitiva. Il Senato è
chiamato ad individuare e definire dei criteri precisi che devono guidare il
Nucleo di Valutazione nell’esame delle proposte di attivazione
che verranno formulate dalle singole Facoltà.
Per
quanto sopra il Rettore invita il Senato a discutere sull’argomento ed adottare
le proprie determinazioni.
Preliminarmente
interviene il Sig. F. Paterniti il
quale rilascia la seguente dichiarazione: “Nella precedente seduta del Senato
Accademico ci sono state sottoposte le proposte didattiche delle Facoltà,
relative alla neonata riforma universitaria. Proprio la trattazione di
questo punto ha visto la mia assenza voluta e motivata, per il disagio
determinato dall’impossibilità di concrete analisi e interventi sulle singole
proposte. Pur nella ristrettezza dei tempi tecnici, ritengo che, in occasione
di un passaggio così importante, si dovesse trovare il
modo di conoscere le singole proposte in un tempo che consentisse analisi e
ponderazione nelle nostre valutazioni. L'aver visto l’incartamento relativo ai vari progetti per la prima volta nella stessa
mattina della votazione mi è, quindi, sembrato un fatto ostativo all’attenta
analisi a cui mi riferivo. La mia assenza, quindi, ha voluto manifestare il
dissenso ed il disagio di chi, designato dalla comunità studentesca a dare, in
modo cosciente, contributi e proposte volti a
rappresentare e migliorare la situazione della categoria più numerosa del
nostro ateneo, gli studenti per l’appunto, si è visto impossibilitato nel
confronto e nella proposta. Nel riconoscere il valore importantissimo del
lavoro della illustre Assise di cui mi pregio fare
parte, voglio augurarmi di non trovarmi più in situazioni che non mi consentano
il lavoro che da me si aspetta chi mi ha eletto”.
A
questo punto, sono le ore 11,15 il Rettore si
allontana dall’aula e la presidenza della seduta viene assunta dal Pro-Rettore Prof. C. Buttà.
Entra
in aula il Prof. G. Skonieczny
Rientra
in aula il Preside Prof. A. Pioletti.
Sull’argomento
si svolge un ampio e partecipato dibattito nel corso del quale intervengono
quasi tutti i Senatori presenti.
Dal
dibattito emerge l’opportunità di partire dall’esistente tenendo conto delle
difficoltà in conseguenza del fatto che l’Ateneo è una realtà altamente diversificata. Viene
sottolineato che la riforma non è attuabile nei tempi richiesti. E' improbabile
una trasformazione così radicale di una situazione cristallizzata da tanti anni
in assenza di una precisa
politica locale e
regionale.
Occorre attivare un meccanismo di
valutazione delle proposte di trasformazione dell’attività formativa precedente
nelle forme nuove e dell’impatto di ciascuna iniziativa
nella realtà al fine di decidere il mantenimento delle iniziative valutate
positivamente e l’esclusione delle altre.
Viene sottolineata l’estrema importanza del
rapporto con il territorio e della individuazione delle professionalità
richieste dal mercato del lavoro nella programmazione delle attività formative
e procedere all’attivazione di quanto è consentito in presenza di risorse adeguate.
Il Sig.
Davide Giordano rilascia la seguente dichiarazione: “Aderisco alle proposte già
enunciate che stabiliscono una programmazione dell’attivazione dei corsi di studio in aree didattiche che contengano più corsi di
studio, anche di diverse Facoltà.
Questa programmazione deve
considerare in primis il numero di studenti.
E’ da evitare l’esistenza di corsi
di studio analoghi con un numero di studenti sensibilmente diverso. Tale
programmazione porterebbe a un miglioramento della
didattica”.
A conclusione del dibattito il
Pro-Rettore sottolinea che la varietà delle
sollecitazioni hanno confermato la complessità dei processi da attivare per
risolvere le riforme. La normativa prevede con chiarezza che la sede
dell’attività didattica è
Propone quindi che il Nucleo
nell’esaminare la fattibilità dei corsi adotti i seguenti criteri:
·
Sufficienza
delle risorse (umane, finanziarie e fisiche)
·
Mancanza
di sovrapposizione nell’offerta formativa
·
Attrattività.
In particolare per quanto attiene le
risorse umane:
a)
Il
Nucleo adotta il metodo di calcolo dell’offerta potenziale, espressa in termini
di crediti potenziali della struttura o delle strutture proponenti, assumendo a
primo riferimento il carico didattico frontale dei docenti di ruolo (professori,
ricercatori) previsto dall’art. 26 del Regolamento Didattico di
Ateneo, pari a 120 ore. E’ necessario che i crediti potenziali siano
calcolati a livello di SSD e di insegnamento per
disporre di un quadro analitico della situazione.
b)
Il
Nucleo verifica successivamente che l’utilizzo dei
crediti potenziali tenga conto delle caratteristiche dei progetti formativi che
si vuole attivare con particolare riferimento allo strumento della mutuazione dei corsi (interfacoltà e intrafacoltà).
c)
Il
Nucleo controlla che le Facoltà riservino una quota adeguata dell’offerta
potenziale alle lauree specialistiche.
Con riferimento alle altre risorse
il Nucleo verifica, sulla base di idonea
documentazione, che anche le risorse finanziarie, le aule, i laboratori siano
sufficienti alle iniziative promosse dalle Facoltà. Con riferimento alle aule e
ai laboratori è necessario un piano analitico di utilizzo.
Per quanto attiene la
sovrapposizione dei corsi qualora fosse rilevata una sovrapposizione più o meno rilevante nell’offerta complessiva di corsi
(all’interno di una stessa Facoltà o tra Facoltà dell’Ateneo), il Nucleo
individua i punti di forza e di debolezza di ciascun corso.
Con
riferimento, infine, all’attrattività dei corsi il
Nucleo definisce i parametri per la sua misurazione anche sulla base del numero
minimo previsto di immatricolati.
“Su richiesta del Preside Prof. A. Recca, il Pro-Rettore assicura che ogni Facoltà potrà
evidenziare la sufficienza delle risorse utilizzando propri modelli” periodo
inserito in occasione dell’approvazione del verbale – seduta S.A. del
25.6.2001.
Il
Senato condivide unanime l’analisi puntuale e precisa che ha portato alla
formulazione della proposta sopra illustrata e la fa propria integralmente.
Il
Pro-Rettore sottolinea che, in ogni caso, da qui a
quando le proposte perverranno all’esame del Senato, ci sarà il tempo per
approfondire le problematiche emerse da questo fruttuoso e utile dibattito.
Occorre un’analisi di tipo politico sulle scelte di attivazione
di iniziative formative decentrate sul territorio.
Le
Facoltà devono fornire al Nucleo di Valutazione dettagliata documentazione a
sostegno del progetto formativo che intendono attuare, documentazione analitica
del piano di utilizzo delle risorse finanziarie per
l’edilizia, un quadro di riferimento unitario.