SENATO ACCADEMICO DEL 21.7.2003
7) Programmazione annuale – Esercizio finanziario 2004.
Delibera n. 268 – 2002-03
Il Rettore dà la parola al
Direttore Amministrativo, il quale presenta al Senato, ai sensi dell’art. 10,
comma 4, del Regolamento per l’Amministrazione,
Il Direttore ricorda che già nel corso
della precedente pianificazione delle risorse finanziarie 2003 (S.A. 22.07.2002
e C.A. 26.07.2002) l’Area Finanziaria evidenziava la difficile situazione
economica, che stava
per essere generata dai competenti Ministeri nei confronti degli Atenei; in
particolare all’Università di Catania, dall’esercizio 2001, non vengono né
erogati né consolidati nel Fondo
Finanziamento Ordinario, gli adeguamenti di diritto della retribuzione
del personale docente e ricercatore.
L’Università di Catania, infatti, si è
fatta carico nell’ultimo biennio di anticipare le somme erogate a favore del
predetto personale, precisamente il 2,60% (quota 2001 DPCM 28.5.2001) ed il
4,31% (quota 2002 DPCM 17.05.2002) per complessivi 9,5 milioni di euro con la conseguente erosione del F.F.O.,
che non risulta corrispondentemente incrementato del suindicato importo.
Il predetto sistema genera un’automatica
riduzione degli stanziamenti complessivi del bilancio dell’Ateneo, in quanto
tutte le risorse disponibili vengono necessariamente
destinate per la copertura finanziaria dei capitoli relativi alle spese fisse ed obbligatorie.
Il Rettore, nel corso di una recente
assemblea straordinaria della CRUI (giugno c.a.), ha evidenziato, attraverso
una mozione condivisa all’unanimità, una situazione di crisi del sistema
universitario che ormai è diventata insostenibile; conseguentemente,
Nel premettere che:
gli Atenei sono istituzioni il cui
funzionamento deve essere garantito direttamente dallo Stato, al quale corre
l’obbligo costituzionale di promuovere, attraverso le Università, le attività
didattiche e di ricerca.
ai fini dell’autonomia finanziaria
riconosciuta agli Atenei, le modalità di finanziamento alle Università sono
state stabilite con
si precisa che, fino a quando il sistema relativo ai
finanziamenti alle università non sarà di nuovo ripristinato, il normale
funzionamento e qualsiasi forma di sviluppo non potranno, aprioristicamente,
più essere garantiti; questa forma di paralisi finanziaria impedisce agli
Atenei di programmare con autonomia le proprie attività istituzionali
(didattica, ricerca ed amministrativa) e come più volte ribadito dal Magnifico
Rettore arriva, tra l’altro, nel momento più inopportuno, stante che le
Università italiane devono raggiungere gli standard europei e garantire un alto
livello per i nuovi corsi di laurea
introdotti dalla riforma didattica.
E’ stato, tra l’altro, predisposto, nel
mese di giugno, da parte del Ministro un nuovo disegno di legge riguardante il finanziamento alle Università, che in sede di
discussione alla Camera, è stato dichiarato, al momento, inammissibile, dalla
Presidenza. Il nuovo meccanismo avrebbe dovuto sostituire le attuali forme di
finanziamento agli Atenei, subordinando gli stessi ad una programmazione
triennale, rivedibile annualmente, soggetta all’approvazione di una Commissione di valutatori scelti direttamente dal Ministro; in particolare
il nuovo sistema di Programmazione e di finanziamento
delle università statali, sarebbe
stato così disciplinato:
al fine di sopperire alla
indifferibile esigenza di assicurare un migliore impiego delle risorse
destinate al finanziamento delle università, nonché un più elevato livello
qualitativo dell’istruzione universitaria, le università predispongono
programmi di attività triennali, rimodulabili
annualmente.
per i fini di cui al comma 1, il
ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (IUR), con proprio
decreto determina, sentiti
entro 90 giorni dalla data del
decreto di cui al comma 2 le università adottano programmi triennali
scorrevoli, coerenti con le linee generali di indirizzo di cui allo stesso
comma, tenuto altresì conto delle risorse acquisibili autonomamente. I piani
delle università individuano, in particolare: a) il fabbisogno di personale
docente e non docente a tempo sia determinato che indeterminato; b) i corsi di
studio da istituire, attivare o sopprimere rispondenti a requisiti minimi
essenziali in termini di risorse strutturali e umane, definiti con decreti del
ministro IUR c) il programma di sviluppo della ricerca e le azioni per il
sostegno e il potenziamento dei servizi e degli interventi a favore degli
studenti; d) i programmi di internazionalizzazione.
i programmi delle università
di cui al comma 3 sono valutati, ai fini della coerenza, con gli obiettivi
individuati dal ministro con il decreto di cui al comma 2 e, periodicamente,
monitorati. Sui programmi, per l’ambito di competenza, è richiesto il parere
del ministro dell’economia e delle finanze, che deve
esprimersi entro quindici giorni, trascorsi i quali si prescinde dal parere.
Gli esiti del monitoraggio sono comunicati al ministro dell’economia e delle
finanze. Sul raggiungimento degli obiettivi stessi il Comitato di valutazione
del sistema universitario esprime il proprio parere, anche ai fini
dell’erogazione di apposite risorse incentivanti ai
singoli Atenei. I parametri ed i criteri per la valutazione dei programmi e dei
risultati sono individuati dal ministro IUR, sentito il Consiglio nazionale di
valutazione del sistema universitario e
Le linee generali di indirizzo di cui al comma 2, riservano una quota delle
risorse disponibili per la progressiva riduzione degli squilibri di
finanziamento del sistema stesso, sulla base di un modello definito dal
Ministro IUR, sentita
Per i fini di cui al comma 4,
il ministro IUR si avvale, fino ad un massimo di dieci esperti,
professionalmente qualificati nel settore della valutazione, mediante la
stipula di contratti di diritto privato. L’importo dei relativi compensi è
determinato, con decreto, dal ministro stesso, a valere sul fondo di cui al comma 9.
A decorrere dal 1.1.2005,
sono abrogate le disposizioni di cui all’articolo 5 della legge 24/12/1993, n.537, nonché le disposizioni di
cui all’articolo 2, comma 2, della legge 19/10/1999, n. 370 e quelle di cui al
DPR 27/1/1998, n. 25, ad eccezione dell’articolo 2, commi 5, lettere a), b),
c), d), e 7.
A decorrere dall’esercizio
finanziario 2005, il fondo di finanziamento ordinario delle università,
abrogato ai sensi del precedente comma, assume la denominazione di “Fondo per
la programmazione ed il finanziamento del sistema universitario” e il relativo
finanziamento è incrementato degli importi di cui all’articolo 2, comma 7, del
DPR 27/1/1998, n. 25, relativamente al triennio
2004-2006, che trovano copertura nella legge 7/8/1990, n. 245.
I mezzi finanziari per la
programmazione e il finanziamento delle università statali di cui al presente
articolo sono determinati nei limiti della
compatibilità con gli indirizzi definiti dal DPEF e dalla legge finanziaria
annuale.
Alla luce di quanto sopra
riportato e constatato che da parte del M.I.U.R. non
sono stati ancora confermati i finanziamenti precedentemente
consolidati, nonché comunicati quelli relativi all’esercizio in corso, si può
affermare che la programmazione finanziaria dell’Ateneo del 2004 viene
predisposta, rispetto agli esercizi precedenti, su una base di assoluta
incertezza, pertanto le risorse da gestire e da trasferire ai centri autonomi
di spesa restano subordinate alle preventive verifiche contabili, al riscontro
dell’effettivo gettito statale, ai vincoli obbligatori per garantire la
copertura delle spese fisse e alle disposizioni di legge in merito al
contenimento della spesa pubblica.
Per i predetti motivi le assegnazioni straordinarie (ex economie
stipendiali) non potranno essere, al momento, programmate nei budget 2004 delle
Facoltà.
Viene rilevato, altresì, che tale tipologia di risorse già
con la programmazione 2003 (S.A.
22.7.2002 e C.A. 26.7.2002) è stata vincolata in attesa di accertare gli
effettivi margini di bilancio disponibili (avanzo di amministrazione es. 2002).
Per il 2004 l’Università potrà fondare la propria programmazione
(escluso le risorse esterne) su un ammontare di risorse finanziarie previste,
in linea di massima, in 221 ml di euro.
Attraverso le informazioni del bilancio di previsione
dell’Ateneo del corrente esercizio, oggi consolidato, è
possibile ipotizzare, adesso, per il 2004 un flusso complessivo presunto di
risorse finanziarie pari a € 460 milioni, come sotto riportato:
La ripartizione
delle risorse complessive 2004, gestite dall’Amministrazione ed i Centri
autonomi di spesa, si presume la seguente:
Le risorse esterne delle strutture decentrate sono previste per
l’esercizio 2004, per complessivi € 9.289.251,79, precisamente:
Per quanto riguarda la destinazione
delle risorse interne 2004
risulta necessario programmare la copertura finanziaria per i seguenti interventi :
posti aggiunti Dottorati di
Ricerca;
somme
di cui alla legge 398/89 a carico dell’Università;
programmazione
edilizia e la manutenzione straordinaria;
borse
di studio di Ateneo,
gli stanziamenti per le
indennità a favore del personale:
personale Tecnico Amministrativo - C.C.N.L.;
servizio mensa;
fondo dei dirigenti;
indennità agli organi di governo;
commissioni di concorso.
Come per l’esercizio in corso, sarà garantita la
copertura finanziaria dei collaboratori ed esperti a tempo indeterminato,
mentre resterà a carico delle Facoltà la spesa inerente ai collaboratori a
tempo determinato.
Sono
da prevedere, oltre ai budget di funzionamento delle Facoltà e dei
Dipartimenti, ulteriori destinazioni:
Ricerca Ateneo;
Co-finanziamento assegni di ricerca;
Interventi per mancata o per
minore erogazione da parte della Regione Siciliana per acquisto di attrezzature didattiche e dotazione librarie;
Spese comuni (trattenute dai
budget di Facoltà);
Rimborso tasse studenti.
Prima
di concludere la relazione, il Direttore
Amministrativo segnala l’esigenza che le strutture decentrate, conosciuti i
singoli budget dell’esercizio 2004, facciano pervenire all’Area Finanziaria:
il piano finanziario delle somme che destineranno ad altre
strutture;
i bilanci di previsione entro la data che sarà comunicata con
apposita nota rettorale;
la predisposizione dei predetti documenti attraverso i supporti
informatici strutturati dall’Area Finanziaria per la stesura del bilancio di
previsione dell’Ateneo 2004.
Per quanto attiene la gestione
complessiva dell’Ateneo, il Direttore Amministrativo informa che molti degli
obiettivi stabiliti nel corso degli esercizi precedenti, sono stati già
raggiunti, tant’è che l’ Università
di Catania risulta tra i primi Atenei italiani in quanto ad innovazione ed
efficacia dei processi amministrativi e gestionali, malgrado un assetto
amministrativo e contabile altamente
decentrato e non ancora del tutto assestato, nonché la presenza di diversi
sistemi informatici. Il dato è emerso ufficialmente nel corso della
presentazione dei risultati del progetto Good practices II (gestito direttamente dal Comitato nazionale
per la valutazione del sistema universitario) che ha visto coinvolti 14 atenei
italiani, i quali hanno voluto confrontarsi in termini di efficienza
ed efficacia; in particolare l’Università di Catania é risultata terza, dopo
due Politecnici, per i servizi di segreteria resi agli studenti, quarta per la
contabilità e settima per il personale. Bisogna rilevare, inoltre, che nelle
predette valutazioni non sono stati considerati particolari indicatori, quali
il confronto tra le sole università statali (Segreterie studenti) e nuovi
sistemi di gestione (oltre al consolidato e al bilancio pluriennale gestiti,
oltre che dall’Università di Catania, solo da pochissimi altri Atenei), quali
il controllo dei flussi di cassa ai fini del rispetto dell’obiettivo di
fabbisogno statale (Area Finanziaria), la cui esperienza ormai consolidata
dell’Università di Catania e degli altri due Atenei sperimentali sta
consentendo ad altre 12 Università la fuoriuscita dal sistema di Tesoreria
Unica, così come è stato dichiarato nel corso della
presentazione del progetto.
Per quanto sopra, il Rettore invita
il Senato ad adottare in merito le proprie determinazioni.
Sull’argomento si apre la
discussione.
Il
Preside Prof. A. Recca
dichiara che ha ricevuto la documentazione relativa ai
punti 7 e 8 solo venerdì 18 alle ore 13,00 circa. Pertanto, non avendo avuto la
possibilità di studiare le documentazioni, voterà a favore come atto di fiducia
nell’operato del Magnifico Rettore e del Direttore
Amministrativo.
Il Preside Prof.
R. Pucci esprime il suo profondo rincrescimento per la
comunicazione del Rettore sull’impossibilità di assegnare nell’anno 2004 le
economie stipendiali alle Facoltà. Queste risorse sono state essenziali
negli anni passati per la sopravvivenza dei Corsi di Laurea e dei Dipartimenti,
che quindi ora rischiano il collasso.
Al
termine il Senato:
1) vista la relazione dell’Ufficio;
2) vista la propria precedente deliberazione del
22/07/2002;
3) vista la deliberazione del Consiglio di
Amministrazione del 26/07/2002;
4) ai sensi dell’art. 10 comma 4 del
Regolamento per l’Amministrazione,
approva la programmazione annuale esercizio
finanziario 2004.